La storia

Da almeno tre generazioni la famiglia Desantis possiede gli stessi uliveti, situati nell'agro di Giovinazzo, una cittadina nei pressi di Bari. Agli inizi del Novecento una donna straordinaria, Benedetta, raggruppò più di 10 ettari di possedimenti, in parte ereditati dal padre, in parte acquistati con i soldi che il marito emigrante le spediva dall'America. Nella foto tiene per mano la nipotina Benedetta.

Benedetta portava avanti da sola la gestione degli uliveti, cosa eccezionale per quel periodo, e commercializzava l'olio prodotto, tenuto in un serbaio di marmo scavato sotto la sua casa. Per vendere doveva aprire il coperchio di legno della cisterna, che correva sotto tutto il pavimento di pietra di Trani. Possedeva un cavallo e un mulo, ed il carro guidato da lei era una presenza familiare nei sentieri di campagna, sempre accompagnata dall'amato pastore tedesco.

Data la lontananza dal marito, Benedetta non ebbe figli, ma con un atto di amore adottò il nipote, figlio di sua sorella, rimasto orfano a pochi mesi di età. La generazione intermedia si limitò a conservare i terreni, producendo solo olio per uso personale, poiché il figlio adottivo si era trasferito a Torino, dove lavorava presso una fabbrica.

Gli uliveti, grazie a questa situazione, rimasero indenni dai cambiamenti degli anni '60, quando nella maggior parte delle campagne gli alberi della qualità nostrana (ogliarola) furono sostituiti dalla cultivar coratina, più produttiva, ed egualmente risparmiati da trattamenti chimici. La nipote, chiamata Benedetta come la nonna, è la responsabile dell'attuale gestione; non ha avuto quindi difficoltà ad ottenerne la certificazione biologica, ed ha intrapreso, come la nonna, la commercializzazione dell'olio extravergine di alta qualità prodotto dai propri uliveti. Residente a Torino, dove la famiglia si era trasferita dagli anni '50, adesso Benedetta fa la spola tra la Puglia e il Piemonte per poter far fronte sia alla coltivazione che alla commercializzazione dell'olio.

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